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Rodó si riferisce al pensiero del filologo francese Constant Martha (1820-1895) sul buon gusto a cui attribuisce il significato di una seconda coscienza. La sua opera La délicatesse dans l'Art (Paris, 1884) è per Menéndez Pelayo «verdadero joyel literario, que no es en rigor un tratado de Estética, porque no pretende abarcar metódicamente la ciencia de lo bello [...] Y en verdad que nunca se ha hablado de la delicadeza más delicadamente que lo que hace Martha en este libro suyo» (Marcelino Menéndez Pelayo, Historia de las Ideas Estéticas en España, VIII (siglo XIX), Madrid, Librería y Editorial Hernando, 19273, p. 275).

 

22

Qui e altrove si riferisce al giurista ed economista inglese Walter Bagehot (1826-1877).

 

23

Karl Rosenkranz (1805-1879). Pensatore hegeliano tedesco, autore, fra l'altro, di un saggio sull'estetica del brutto (Aesthetik des Hässlichen, 1853) celebre ai suoi tempi.

 

24

Nel noto romanzo di Victor Hugo (Les Travailleurs de la mer), pubblicato nel 1866, i contadini dell'isola di Jersey, per un conservatorismo tradizionale opposto a qualsiasi innovazione, reagiscono contro l'introduzione delle navi a vapore.

 

25

Cfr. Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, libro VIII, cap. I, Pitagora, cit., vol. II.

 

26

Romanzo di l'aul Bourget (del 1887) di forte caratterizzazione psicologica.

 

27

«En América gobernar es poblar» è l'insegna della politica demografica liberale di Juan Bautista Alberdi, scrittore e uomo politico argentino (1810-1884), che compare nel cap. XXXI di Bases y puntos de partida para la organización de la república argentina (1852).

 

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Ralph Waldo Emerson (1803-1882). Filosofo e poeta statunitense, si ispirò a Carlyle con il quale Rodó, scrittore palesemente elitista, mostra una particolare consonanza ideologica. Di Emerson, Rodó stimò profondamente la sua posizione rispetto alla democrazia, conseguenza del suo forte individualismo (un «individualisme lyrique sur un fond de panthéisme spirituel», René Le Senne, Traité de Morale Générale, Paris, Presses Universitaires de France, 1949, p. 37).

 

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Thomas Carlyle (1795-1881), il noto storico e saggista scozzese, autore di Heroes and Hero-Worship (1841), che intende come «eroismo», con le parole dello stesso Rodó in Ariel, «il culto di qualunque nobile superiorità».

 

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Rodó ricorre frequentemente a personaggi letterari per incarnare, per antonomasia, talune concezioni esistenziali; nel caso specifico, si vale di due rappresentazioni universalmente riconosciute della mediocrità e del conformismo piccoloborghese: M. Homais di Madame Bovary (1857) e la figura caricaturale di M. Prudhomme, creato da Henri Monnier in Grandeur et décadence de M. Joseph Prudhomme (1853) e nelle Mémoires de Joseph Prudhomme (1857) e qui emblematizzato nella citazione dello scrittore francese Charles Morice (1861-1919).